Robert Ervin Howard nasce nel 1906 a Peaster, in Texas, quale figlio unico del dottor Isaac Mordecai Howard e di Jane Ervin Hester, donna di origini celtiche. Dopo qualche anno, la famiglia si stabilisce nel piccolo villaggio di Cross Plains, dove Howard passa la maggior parte della sua breve esistenza.
A Cross Plains la vita cittadina è particolarmente noiosa e la popolazione è in gran parte costituita da calvinisti militanti, molto ligi nel lavoro e poco avvezzi agli svaghi. E' proprio un ambiente talmente scialbo che spinge il giovane Howard a viaggiare, fin da bambino, con la fantasia e a dedicarsi assiduamente alla lettura. Essendo un ragazzo per carattere ed interessi "diverso" dagli altri è costretto, per un certo periodo della sua infanzia, a subire le prepotenze paterne, a casa, e le angherie dei suoi coetanei, a scuola. In parte come reazione a questo stato di cose, negli anni successivi diventa un fanatico degli esercizi ginnici e di sport, quali il pugilato e l'equitazione. Contrariamente alla fisionomia prestante il carattere è fragile ed incostante: Howard è infatti un tipo introverso, lunatico e soggetto ad impeti di collera improvvisi e a lunghi periodi di depressione.
All'età di 15 inizia a scrivere di getto storie vivaci e colorite, piene d'azione violenta e affollate di eroi possenti e donne sensuali, città perdute e divinità mostruose. La sua principale aspirazione è inizialmente quella di eguagliare scrittori d'avventura del calibro di Jack London o Talbot Mundy: i suoi primi racconti sono infatti perlopiù avventure a sfondo storico-avventurose. Negli anni successivi però sperimenta ogni genere narrativo: il western, il racconto sportivo, le storie di gangster, di pirati, di cappa e spada, il romance, il giallo... senza dimenticare la poesia!
Finiti gli studi medio-superiori alla Howard Payne Academy s'iscrive al Brownwood College, che però abbandona ben presto; e dopo aver intrapreso diversi mestieri - barista, fattorino, impiegato... - decide di dedicarsi alla carriera di scrittore professionista. Ma il suo stile inizialmente acerbo e rozzo gli nega le pagine delle più celebri riviste dell'epoca, quali Argosy e All-Story, per cui si vede costretto a ripiegare sulla più accessibile Weird Tales, di cui diviene ben presto una delle colonne portanti. Il mensile diretto da Farnsworth Wright è però dedicato al fantastico, allo horror e al grottesco. Howard deve di conseguenza indirizzare la sua produzione narrativa verso tali generi. Ha 19 anni quando Weird Tales gli accetta il primo racconto, "Spear and Fang". Da quel momento prova la mano con diverse altre ambientazioni, dal passato più remoto al futuro più lontano, e con diversi personaggi, finché nel 1932 riesce ad imbroccare la formula che gli darà il successo. Nel dicembre di quell'anno appare infatti su Weird Tales il suo "The Phoenix on the Sword", la prima storia avente come protagonista Conan, un gigantesco barbaro protagonista di vicende intessute di violenza e stregoneria in un mondo immaginario precedente la storia conosciuta degli Uomini. Conan non è tuttavia il suo primo personaggio di successo. Già nell'aprile del 1926 il suo racconto "Wolfshead", incentrato sulla figura di un licantropo vista in senso positivo, era stato molto apprezzato dai lettori. Nell'agosto del 1928 era apparso "Red Shadows", la prima avventura di Solomon Kane, un guerriero puritano inglese del 1500. Nell'agosto e nel settembre del 1929 erano stati pubblicati "The Shadow Kingdom" e "The Mirrors of Tuzun Thune", entrambi ambientati in un'era mitica nella quale la perduta Atlantide era ancora un continente selvaggio, ed in cui Howard aveva ambientato le vicende di Kull, barbaro esiliato che, attraverso violenze inimmaginabili, riesce a conquistare il trono di Valusia - uno dei sette Imperi ancestrali in cui l'isola atlantica era divisa. Ma è con la nascita di Conan che Howard entra nel periodo più felice della sua vita di scrittore. Storia dopo storia Howard dipinge lo straordinario affresco di un'immaginaria «Era Hyboriana» fiorita circa dodicimila anni fa, dopo l'inabissamento di Atlantide, e facendo di Conan un barbaro vagante, se ne serve per esplorare il continente primevo che diede origine ad Europa, Asia ed Africa. Il romanzo con cui culmina la serie, The Hour of the Dragon, riscuote - dopo la sua uscita, avvenuta poco prima della morte dell'autore - uno straordinario successo tra i lettori. In esso infatti Howard combina l'azione movimentata alla Burroughs con la Magia Nera, gli occulti misteri di H.P. Lovecraft con l'esotismo leggendario di C.A. Smith.
Nel 1934 Howard conosce Novalyne Price Ellis, un'insegnante da poco trasferitasi a Cross Plains. L'autore intreccia con lei una relazione, più intellettuale che sentimentale, peraltro contrastata dalla madre. La donna tiene un diario degli incontri, e nel 1986 se ne servirà per pubblicare un volume di reminescenze howardiane, One who Walked Alone da cui e' stato realizzato il film Il Mondo Intero (The Whole Wide World, 1996) di Dan Ireland con Vincent D'Onofrio e Renée Zellweger.
In una torrida mattina di giugno del 1936, dopo essere venuto a conoscenza che la sua adorata madre - a cui era legato da un affetto morboso - non si sarebbe più ripresa dal coma in cui era caduta a causa di un cancro, s'inoltra in auto nel deserto e si suicida sparandosi un colpo di rivoltella alla tempia. Così l'Ultimo Celta infrange il suo grande sogno di inventare in ogni racconto quel destino cui tanto anelava, ma che non sarebbe mai riuscito a vivere davvero.
Le sue ultime parole battute a macchina furono:
«Tutto è andato, tutto è finito: ponetemi sul rogo; La festa è terminata e le lampade si estinguono.»
Per conosce meglio quella che è stata la persona di Robert E. Howard si invata alla lettura di alcune biografie catalogate qui